finanza e politica

mercoledì, novembre 30, 2011

Ancora una volta sono state le banche centrali ad intervenire mentre la Politica latita.

La politica, quella con la P maiuscola contina a temnporeggiare o peggio a giocare contro e allora le Banche Centrali che comprendono il pericolo intervengono. Per un po' si sale, ma i problemi restano.

sabato, novembre 26, 2011

Cosa aspettarci da una coppia così?

C'è poco da scherzare:

Ci troviamo con una coppia di politicanti che non assomigliano nemmeno lontanamente a degli statisti, consigliati da euroburocrati che conosco solo il pensiero unico e che non hanno dimostrato nessuna capacità previsionale.
In più, di fronte a politici come i due sopra raffigurati che hanno soltanto chiaro in testa la loro rielezione e il loro interesse nazionale, in Italia ci troviamo un governo di tecnici impauriti che pensano ancora che l'europa faccia i nostri interessi.

Si salvi chi può!

giovedì, novembre 24, 2011

Un esempio di come si fa politica in positivo

Fare politica vuol dire anche occuparsi di innovazione. Ecco il Link al Senatore di Boston Bruce Tarr che incontra Rossi e Focardi e come spiega sul suo sito organizza un meeting tra Rossi e il MIT

http://www.tarrtalk.com/2011/11/cold-fusion-inventor-comes-to-boston.html

E' anche una notizia molto interessante per l'Energy Catalyzer. Come potete verificare leggendo il sito del senatore, si sta scatenando un grande interesse per l'invenzione di Rossi.

Ovviamente l'Italia sembra dormire sonni tranquilli. Qui i nostri politici o litigano tra loro o fanno a gara a chi è il più vassallo della Merkel.

mercoledì, novembre 23, 2011

Il Bund fa fatica a trovare mercato: Notizia Bomba

New York - La Germania ha collocato €3.889 miliardi di bund a 10 anni ad un tasso inferiore al 2%, ma la vera notizia e' che la domanda e' stata molto fiacca: solo il 65% dei titoli di stato hanno trovato un contraente. Resta da sottolineare che Berlino e' riuscita ad ottenere finanziamenti per 10 anni ad un tasso in ribasso di 11 punti base rispetto all'ultima asta. Ciononostante gli analisti lo considerano nel complesso un risultato negativo.Il mercato ha reagito male, con i prezzi dei bund che subiscono un brusco calo

E la Merkel continua a non capire nulla di economia e mercati: continua a fare dichiarazioni da demente.

martedì, novembre 22, 2011

La verità scomoda sulle democrazie europee commissariate in nome dell'Euro.

Ci voleva un Parlamentare inglese per dire le cose come stanno.

http://www.youtube.com/watch?v=v-vgp0g42xI&feature=player_embedded#

Un post profetico da rileggere dopo 18 mesi

Così scrivevo nel febbraio del 2010 "i prossimi 2 anni saranno decisivi per il nostro futuro"

Leggete le motivazioni e confrontate quanto ho scritto con ciò che sta accadendo.

Poi, non contento, ho ribadito il concetto anche a maggio 2010.

Ora siamo in ballo e dobbiamo ballare fino in fondo. Attenzione alle bufale che ci raccontano media ed istituzioni.

lunedì, novembre 21, 2011

Sull'orlo del baratro ci sarà la reazione?

Siamo lì...... 5650 di Dax. L'orlo del precipizio. Io credo che da qui parta una reazione robusta. Ma se in chiusura scende al di sotto dei 5600........scappare.

mercoledì, novembre 16, 2011

L'ITALIA VI STUPIRA'

Io Punto sull'Italia per alcuni buoni motivi:

- Il primo è psicologico: ve la ricordate l'Italia di Bearzot o quella dell'ultimo mondiale di Lippi: squadre date per morte, con poco talento (a detta dei giornalisti), con tutta la stampa contro, con i giornali di tutto il mondo che non parlavano che del calcio scommesse e della corruzione! Be' sappiamo come è finita!
- perchè il paese è molto più ricco di come lo descrivono. Complessivamente (patrimonio delle famiglie più patrimonio dello stato e delle imprese) stiamo molto meglio di GB e USA.
- Ora sarà sufficiente che Monti trovi il modo per non andare più sul mercato con nuove aste di BTP per un anno (i metodi ci sono, anche in questo piccolo blog alcuni amici ne hanno proposti, e vanno solo affinati). Solo l'annuncio di un piano del genere ci farebbe dimezzare il famoso spread.
- Poi però è necessario che si negozi con la UE per un piano di investimenti per rilanciare la crescita del PIL. Per questo sarà necessaria una trattativa dura e serrata, ma anche questo è fattibile. Anche a Bruxelles Berlino e Parigi sanno che se cade l'Italia cadono tutti. Quindi ce la giochiamo, e da adesso andiamo anche in rimonta.


Personalmente sono appena entrato long sul future sui BTP ed ho cominciato a shortare il Bund. (mentre scrivo vedo che sono già in gain..... viva l'Italia)

E come dice Ligabue nella famosa canzone:

"una vita da mediano
lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e
vinci casomai i mondiali"


Dai che l'Italia vi stupirà.

lunedì, novembre 14, 2011

Tremonti: il desaparecidos.

Tremonti: che delusione!
Non parlo qui del Tremonti Ministro dell'economia.
Parlo del Tremonti uomo, della persona Tremonti.
Nel momento del massimo pericolo, nel momento del massimo bisogno.......è sparito, si è volatilizzato, nonha dato segni di vita.

Era al Governo ma non ha collaborato alle ultime azioni (manovra, lettera alla UE) niente. Ma non ha nemmeno avuto il coraggio di chiamarsi fuori. Se non era d'accordo doveva dirlo e poi dimettersi specificando cosa non gli piaceva e cosa avrebbe fatto lui di diverso. Invece ha tagliato, tagliato e tagliato per anni, poi si chiuso in se stesso nel momento supremo ha nascosto la testa nella sabbia e si è fatto di nebbia!
Che delusione!

venerdì, novembre 11, 2011

Agenzie di rating: il timing UE è risibile

In questo piccolo Blog già mel 2008 si suggeriva di limitare o cancellare le Agenzie di Rating

http://finanzapolitica.blogspot.com/search?q=le+altre+inutili+dannose.

Ora ci arriva anche la UE con una proposta che fatta ora è la classica "pezza peggiore del buco".

Siamo in mano a degli incompetenti capaci solo di inseguire.

Burattini in mano agli USA




La Merkel è una pedina anche lei, per giunta nemmeno troppo furba. In questo momento il pallino in mano lo hanno ancora gli USA, sono loro che hanno creato la crisi, loro che la pilotano e saranno loro a decretarne la fine. Purtroppo noi europei ne usciremo con le ossa rotte e tutti più poveri......crucchi compresi.
Sapete il perchè? Perchè i Teteschi sono bravi ad applicare le regole, invece gli Americani sono bravissimi a driblarle e spesso se le creano a loro uso e consumo.
Tutto questo non ha niente a che fare con i fondamentali dell'economia ma è solo una grande partita mediatica dove si crea il panico ad arte e i polli perdono.
In ogni caso il fine ultimo è lo screditamento, se non la distruzione dell'euro affinchè lo USD rimanga l'unica moneta di riferimento del mondo, permettendo così agli USA di pagare le materie prime con carta straccia e mantenendo così il cronico disavanzo commerciale.
Io dico che la Merkel e Sarkozy sono anche loro dei burattini perchè credono o dicono di credere nei fondamentali(almeno la Merkel, Sarkozy per me non crede più a nulla da molto tempo) ma i mercati hanno logiche completamente diverse e timing che seguono percorsi propri.

6:39 PM

Mercati

Il mio film per i prossimi giorni:
- L'ipotesi Monti favorirà un rimbalzo
- giù bund e su future BTP

Ma la fibrillazione dei mercati con una volatilità pazzesca e le continue dichiarazioni contraddittorie provenienti dalla politica (sia italiana che UE) potranno causare continui movimenti in su e in giù anche violenti in un trend che dovrebbe comunque essere rialzista almeno fino all'insediamento di Monti e alle sue prime azioni. Dopo si vedrà.


Una chiusura del Dax sotto 5600 farebbe venire i brividi e sarebbe un primo segnale di fuga dal rialzo.

La sintesi del problema liquidità

A volte scrivo io lunghi articoli, ma in questo caso riporto integralmente quanto scritto da Penati (persona seria e preparata e intellettualmente onesta). E' una sintesi perfetta della situazione e prospetta le possibili soluzioni e gli scenari in cui ci muoviamo. La sua metafora dello scontro frontale spiega bene la situazione in cui ci troviamo nei confronti della Germania. In ogni caso non è con le manovre lacrime e sangue e nuove tasse che ne veniamo fuori, ma con un mix di liberalizzazioni e con una iniezione di liquidità che permetta di evitare il crac e riavvi gli investimnti.


Lo spettro della lira
di: Alessandro Penati Pubblicato il 11 novembre 2011| Ora 09:37


Il crollo dei titoli di Stato di mercoledì è il segno evidente che l'Italia è ormai entrata in crisi di liquidità. Più che il rendimento del decennale oltre il 7% (o lo "spread" oltre i 500 punti), è stato il crollo dei prezzi dei Bot a 12 mesi a indicare che si è passati a uno stadio molto più grave della crisi. Mercoledì, a un certo punto gli intermediari erano disposti a comperare il Bot annuale solo a un rendimento del 10% (8,6% in chiusura).

Qui la speculazione non c'entra: non ci sono derivati per vendere Bot allo scoperto. E la dimostrazione che, se la Bce non interviene, non ci sono compratori per il debito pubblico italiano. Questa si chiama crisi di quidità: lo Stato ha sempre maggiori difficoltà a finanziarsi sul mercato ed è costretto a pagare tassi crescenti, che riducono la sostenibilità del debito, rendendo più probabile una ristrutturazione, e aumentando così il rischio per gli investitori. L'aumento del rischio innalza il margine di garanzia richiesto per finanziare le posizioni in titoli di Stato, rendendo il costo dell'investimento proibitivo. Un circolo vizioso che in breve tempo porta all'espulsione dello Stato dal mercato dei capitali.

A questo punto, anche se il gettito fiscale bastasse a coprire le spese, la crisi di liquidità diventerebbe di insolvenza perché bisognerebbe comunque pagare gli interessi sul debito esistente e rinnovare quello in scadenza (quasi 300 miliardi l'anno prossimo). Tagliata fuori dal mercato, l'Italia sarebbe costretta a ricorrere all'aiuto dell'Europa e degli organismi internazionali, condizionato però a misure di austerità e a un piano di ristrutturazione del debito; oppure a dichiarare default unilateralmente, e uscire dall'euro. E il film già visto in Grecia.

Quello che è successo mercoledì indica quanto il mercato ritenga concreto il rischio di una crisi di insolvenza dell'Italia nei prossimi 12 mesi. Folle illudersi che la crisi si sia allontanata solo perché ieri il Tesoro è riuscito a collocare Bot annuali al 6,2% e il decennale è ritornato sotto al 7%: sono tassi comunque insostenibili, e la discesa dei rendimenti è stata frutto degli interventi della Bce, direttamente sul mercato secondario, e indirettamente, finanziando le banche a costi irrisori affinché sottoscrivessero i Bot in asta. Finché la domanda deve essere drogata dalla Bce perché lo Stato possa finanziarsi, la crisi di liquidità permane; e il rischio che si trasformi in insolvenza, pure.

Come evitare che l'Italia entri in una crisi di insolvenza? Primo: capire che si passa dalla crisi di liquidità all'insolvenza in pochi mesi; perché l'aiuto della Bce può essere efficace solo se è temporaneo. Secondo: basta con le favole tranquillizzanti alla Tremonti, gli appelli populistici a "sottoscrivere i Btp per la Patria," o le fantasie di una "soluzione finale" per il debito, con impraticabili prestiti forzosi o patrimoniali; ma spiegare con chiarezza che un'economia stagnante e una spesa corrente (al netto degli interessi) che da 15 anni cresce più rapidamente del Pil sono incompatibili con la nostra permanenza nell'euro. Terzo: prendere i 39 punti della lettera dell'Europa, le tante proposte di riforma già scritte (nelle Considerazioni Finali della Banca d'Italia, quelle a "costo zero" di Boeri e Garibaldi, e altre ancora), trascriverle in leggi e decreti così come sono e approvarle. Quarto: approvarle subito.

E' improbabile che questo governo lo faccia di qui a domenica: dovrà farlo il prossimo, nelle settimane successive. L'effetto annuncio di un governo Monti non basterà per uscire dalla crisi: al massimo ci farà guadagnare un po' di tempo. Se agli annunci questa volta non seguono rapidamente i fatti, questione di mesi e sarà crisi di insolvenza, chiunque sia il primo ministro.

Quinto, l'adozione delle misure richieste è condizione necessaria per uscire dalla crisi, ma non sufficiente. Ci vuole tempo per recuperare la credibilità e far tornare gli investitori internazionali a comperare spontaneamente il nostro debito, invece di quello tedesco (solo così si riduce lo spread). Lo dimostra l'Irlanda che ha subito tagliato drasticamente la spesa pubblica corrente, e agito dal lato dell'offerta mantenendo le imposte societarie basse per attirare gli investimenti diretti dall'estero (nel primo semestre, più di Germania e Francia assieme), strumentali a rilanciare le esportazioni, e trainare l'economia. Così, ha ridotto il rendimento del suo decennale dal picco del 14% all'odierno 8%. Ma ancora troppo per essere sostenibile: il ricorso al mercato dei capitali le è ancora precluso e deve fare affidamento sui fondi ufficiali del piano di salvataggio. Come pure le banche irlandesi, che hanno nella Bce l'unica fonte di finanziamento.

Lo scenario fa paura. Ma quello che più mi spaventa è una classe politica che sembra preoccupata principalmente a come posizionarsi per trarre il massimo vantaggio dalle prossime elezioni, fra qualche mese. Come se bastassero pochi mesi per uscire dalla crisi di liquidità in cui siamo entrati (senza aver ancora fatto nulla per uscirne). Non ho ancora capito se siano dei pericolosi cretini, che non si rendono conto di quanto stia succedendo e pensano veramente che default, ristrutturazione e uscita dall'euro siano solo fantasie (o propaganda terroristica). O se siano cinici giocatori d'azzardo, convinti di poter fare melina perché, di fronte al rischio di una nostra svalutazione, che inonderebbe l'Europa del made in Italy, la Germania cessi il bluff e chieda alla Bce di trasformarsi in compratore di ultima istanza del nostro debito, ponendo fine alla crisi finanziaria.

Peccato che la Germania sia convinta che non prenderemo mai misure di austerità e non faremo le riforme, se non con i tassi al 9% che ci metterebbero con le spalle al muro. Come nel "gioco del pollo": due auto lanciate una contro l'altra, per vedere chi ha più paura, e sterza per primo. Spesso finisce con uno scontro frontale. Ma qui stanno giocando sulla pelle di tutti gli italiani.

mercoledì, novembre 09, 2011

La Merkel e i documenti che potrebbero scrivere anche i bambini

Ho sempre pensato che la Merkel fosse un'incapace circondata da idioti (almeno in economia) ma quando leggo le cose che trovate sotto e lei non smentisce nemmeno mi viene il dubbio che sia anche un po' stupidotta:


(AGI) Berlino - Lasciare la zona euro senza essere costretti a lasciare l'Unione Europea. Per i Paesi che volessero esercitarla, l'opzione e' al vaglio di Angela Merkel, che l'ha messa nero su bianco in un documento che sara' presentato alla conferenza sull'eurozona che la Cdu terra' nel fine settimana. "Se uno Stato membro", si legge nella bozza, della quale e' venuta in possesso l'agenzia Reuters, "mostra di non voler o non poter rispettare le regole della moneta comune, potra' volontariamente lasciare la zona euro senza lasciare l'Ue". .

E' come dire " caro bambino cattivo se sbagli non ti do' più le caramelle, però non ti butto fuori casa.

Ma cosa pensa, di risolvere tutto scrivendo tre righe su un regolamento!

La Merkel ha stufato

Ecco l'ultima dichiarazione della Cancelliera:

Crisi/ Monito Merkel: Dichiarazioni di intenti non bastano più

Io domando: a cosa servono queste continue dichiarazioni. E' ora di finirla con il direttorio Merkel-Sarkozy
Ora l'Italia non ha più l'alibi Berlusconi quindi va chiarito che è l'Italia tutta sotto attacco e che tutto il paese deve dare risposte (interne, ma anche alla UE) e in alcuni casi le risposte vanno date a muso duro. Trattando e non subendo l'interesse degli altri paesi.

Basta. Di un'europa così non sappiamo che farcene.

Le nuove regole sulle banche penalizzano le banche italiane e avvantaggiano quelle Tedesche e Francesi piene di titoli tossici.

E adesso la UE vuole un'altra manovra.Che risposta gli diamo?

Berlusconi non c'è più? Ora possiamo passare i prossimi anni a dire che è tutta colpa sua, ma non credo che ciò sarà molto utile all'Italia. Intanto la UE (un organismo di burocrati non eletto da nessuno) ci chede un'altra manovra.

Che risposta gli diamo:
- ci togliamo un rene e glielo doniamo in attesa che ci chiedano un piede e poi una gamba e dopo anche le palle?
- oppure li mandiamo a quel paese e ci riprendimao la nostra sovranità, la nostra dignità e la notra economia. In altre parole torniamo artefici del nostro destino e ritorniamo a sciverci la nostra storia?

Agli italiani la risposta.

Per parte mia l'ho scitto e lo ripeto c'è solo una soluzione, che la BCE stampi moneta e che si emettano gli Eurobonds per finanziare lo sviluppo.

In alternativa uscire dall'Euro subito.

Altrimenti sarà un calvario terrificante che ci porterà ad una recessione peggiore del 29 e alla fine alla uscita dall'euro ma ormai senza sistema industriale e senza dignità.

martedì, novembre 08, 2011

La deontologia di "Finanza e Politica"

Per quanto mi riguarda le mie risposte e la mia coerenza sta in tutti gli articoli che da molti anni scrivo su questo piccolo blog:

- non ho la verità in tasca
- accetto critiche e consigli da tutti (non ho mai messo filtri)
- cerco sempre di andare oltre alle banalità che scrivono i giornali che considero spesso prezzolati ma molto più....ignoranti
- la mia visione (come scritto nel titolo del blog) è che la finanza in ultima analisi dipende dalla politica e quindi quando si parla di macroeconomia, di banche etc... sono le forze in gioco a determinare i numeri e non viceversa (faccio spesso l'esempio delle portaerei americane che sono la vera forza del dollaro)
- i media determinano il sentiment dei mercati e i media sono manovrati (alcuni direttamente)altri indirettamente perchè come pappagalli ignoranti molti giornalisti ripetono le stesse cose (l'esempio delle pseudo "pandemie" inesistenti create ad arte dalle lobby farmaceutiche è evidente)
- spesso in passato ho colto nel segno.......(non sempre ovviamente) ma ad esempio la mia visione disincantata su Capitalia e Unicredit allora sembrava una assurdità. stessa cosa i miei segnali di acquisto nel marzo 2009 (andate a vedere..... basta cercare per data o mettere le parole Unicredit o Profumo o Geronzi)
Molto tempo fa ho scritto lunghi post sulla liquidità (che è il vero problema di oggi) e così via.....
Si sono un nick, ma chi mi legge o chi ha voglia di vedere i miei vecchi post può capire la mia coerenza e la mia battaglia quotidiana contro la disinformazione e ora sulla crisi italiana c'è tantissima disinformazione che spinge le masse a fare errori di cui le mani forti approfittano e adesso le mani forti potrebbero essere interi stati o il loro sistema finanziario.
Poi per carità ripeto ciò che ho detto all'inizio. Nessuno ha la verità in tasca, ma la coerenza, la correttezza, il rispetto per le persone, sono la regola di questo piccolo Blog.

lunedì, novembre 07, 2011

La locomotiva Germania che senza i vagoni si ferma

Eccola la locomotiva........ guardate come va senza i vagoni

Roma, 7 nov. (TMNews) - Pesante contrazione della produzione dell'industria in Germania: a settembre ha accusato un calo del 2,7 per cento rispetto al mese precedente, secondo quanto riferito dal ministero dell'Economia. Un valore ben più debole di quanto atteso in media dagli analisti, anche se in parte questa dinamica era stata anticipata venerdì scorso da dati, altrettanto negativi, sul fronte degli ordinativi. In questo modo anche la maggiore economia dell'area euro appare orientata alla contrazione nel passaggio tra terzo e quarto trimestre. La scorsa settimana, dopo aver annunciato un taglio dei tassi di interesse a sorpresa, la Bce ha rilevato un generale deterioramento del quadro economico dell'area euro, e il presidente Mario Draghi ha aggiunto che potrebbe sfociare in una lieve recessione sul finale d'anno.

venerdì, novembre 04, 2011

I numei dell'Italia e quelli della Germania e Francia. E' ora che passiamo all'offensiva altrimenti ci distruggono con la scusa del debito.

Da un articolo del Sole 24 Ore del 25 ottobre una serie di dati aggiornati da EUROSTAT dimostrano che l'Italia è ben diversa dalla gracia e che al contrario anche Francia e Germania hanno i loro bei problemi. Solo che i media parlano solo di noi e sempre in negativo.

Ecco i numeri. Freddi numeri oggettivi.

"il Paese è ben vivo nei suoi punti di forza, come mostra lo straordinario dinamismo dell'export, con le vendite ai Paesi extra Ue di settembre superiori addirittura del 7,4% al massimo pre-crisi. Persino sulla crescita, la revisione delle serie storiche del Pil italiano operata dall'Istat, ha alzato la nostra crescita 2010 dall'1,3% all'1,5%. Dunque, lo scorso anno siamo cresciuti più della Francia. Se poi calcolassimo la variazione del Pil del 2010 degli altri maggiori Paesi Ue – ipotizzando anche per essi una diminuzione della loro spesa pubblica nella stessa misura in cui l'Italia l'ha virtuosamente abbassata prima di tutti (-0,5%) – il nostro Pil 2010 risulterebbe essere stato secondo per incremento solo a quello della Germania, con la Francia staccata (addirittura di uno 0,5%). Fatto non trascurabile, la revisione delle serie del Pil ha anche ridotto il livello del debito pubblico italiano del 2010 dal 119% al 118,4%: 0,6 punti in meno.
Lo scorso 7 giugno avevamo scritto su questo giornale che le esportazioni italiane stavano rapidamente riguadagnando terreno rispetto a quelle tedesche. Prevedendo che tra ottobre 2010 e settembre 2011 l'export italiano sarebbe tornato intorno ai 370 miliardi di euro, praticamente ai massimi storici. Ciò è avvenuto. La seconda notifica Eurostat sui deficit e i debiti pubblici dei Paesi Ue del 21 ottobre ha inoltre confermato il nostro deficit/Pil del 2010 al 4,6%; rispetto alla prima notifica dello scorso 26 aprile il deficit tedesco è stato alzato dal 3,3% al 4,3 per cento. Insomma, nel 2010 il disavanzo statale italiano è diminuito di 11 miliardi mentre quello della Germania è aumentato di quasi 30. L'Eurostat ha rettificato al rialzo il deficit francese dal 7% al 7,1%, quello spagnolo dal 9,2% al 9,3%, quello greco dal 10,5% al 10,6% e quello portoghese dal 9,1% al 9,8 per cento. Quanto poi al 2011, la nostra manovra finanziaria 2011-2014, pur partorita a fatica e discutibile in molti punti, consentirà all'Italia di centrare gli obiettivi di riduzione del deficit quest'anno e l'anno prossimo. E i Pigs? È ormai noto o assai verosimile che falliranno i loro target, Spagna compresa.
Sul debito pubblico l'Italia ha da lavorare molto. Ma non sono accettabili facili lezioni da Germania e Francia o dagli Usa. Massimo Mucchetti sul "Corriere della Sera" e Mario Deaglio sulla "Stampa" hanno ricordato che i circa 400 miliardi di passività della KfW, una sorta di Iri tedesco, curiosamente non rientrano nel perimetro del debito pubblico della Germania, che altrimenti sarebbe vicino al 100% del Pil. Secondo l'Fmi nel 2016 il debito Usa supererà quello italiano, mentre Luigi Zingales su queste colonne ha spiegato che se la Francia dovesse "salvare" con i propri soldi le sue banche, il debito pubblico di Parigi arriverebbe oltre il 130% del Pil.
D'altronde, i dati Eurostat sui rapporti debito/Pil aggiornati alla fine del secondo trimestre 2011, indicavano che già a quella data l'Italia era tra i Paesi Ue con la più bassa crescita dell'indebitamento pubblico rispetto al secondo trimestre dell'anno prima. Tra giugno 2010 e giugno 2011 il nostro rapporto debito/Pil è cresciuto di 2,3 punti di Pil, quello francese di 2,6 punti, quello inglese di 5,5 e quello tedesco di 5,6. Quanto ai debiti pubblici dei Pigs, quello spagnolo è aumentato negli ultimi dodici mesi di 8 punti di Pil, quelli greco e portoghese di circa 18 punti, quello irlandese di oltre 25 punti. "

Ecco il vero motivo della crisi e quindi la soluzione.

Prendo a prestito dal Blog di Giovanni Zibordi un articolo che condivido al 100%.
Prendetevi 10 minuti di tempo e leggetelo. E' la spiegazione della crisi e quindi anche il punto di partenza per trovare la soluzione.

A questo punto occorre spiegare una volta per tutte come funziona un economia come la nostra perchè sembra che non lo facciano bene quasi da nessuna parte. Questo suona arrogante, ma ho studiato questa tema per anni e qui in Italia non vedo nessuno che spieghi chiaramente il meccanismo che ora vado a raccontare nella prossima pagina (chi è interessato poi può avere i riferimenti e le fonti...).

Se si hanno quindi alcuni minuti di tempo ci si siede comodi e si legge fino in fondo questo pezzo.

Un avanzo di bilancio dello stato, (entrate maggiori delle uscite), E' UNA DISTRUZIONE DI MONETA, PER LE FAMIGLIE ED IMPRESE. Perchè nella nostra economia basata sulla "cartamoneta" la moneta la crea essenzialmente il deficit pubblico annuale. In realtà era così anche ai tempi dei romani o del medioevo o rinascimento, era lo stato che emetteva moneta in varie forme per coprire parte delle spese. Se lo stato in un anno spende 1100 miliardi e ne incassa 1000 ("è in deficit") crea 100 miliardi in più per il pubblico e le imprese da usare. Viceversa se lo stato spende 1000 e incassa 1100 (è "in attivo") riduce il denaro disponibile di 100 miliardi per il pubblico e le imprese.

C'è però un altra fonte di moneta per le imprese e le famiglie: l'INCREMENTO DEL CREDITO. Se le banche incrementano il credito di 100 miliardi in un anno questo compensa il fatto che lo stato abbia un saldo di bilancio in attivo di 100 miliardi (che significa che sta riducendo la moneta in circolazione di 100 miliardi).

SE LE BANCHE RIDUCONO IL CREDITO E IN PIU' LO STATO RIDUCE LE SPESE E AUMENTA LE TASSE, allora LA MONETA SI RIDUCE NELL'ECONOMIA

Ora, se c'è inflazione elevata o crescente velocemente e anche una buona crescita reale dell'economia, questa riduzione di moneta può essere utile, per tenere a freno l'inflazione (se si limita ad un anno o due) Questo meccanismo è stato capito in qualche modo dopo la Grande Depressione, per cui da allora succedeva quasi sempre così: se le banche avendo esagerato di colpo riducevano il credito, gli stati compensavano questa distruzione di moneta con qualche cosa d'altro, riducevano le tasse o aumentavano la spesa, insomma incassano meno di quanto spendono in modo da CREARE MONETA PER LE FAMIGLIE ED IMPRESE.

Quindi se sei in una situazione con inflazione bassa, recessione e le banche che riducono il credito (che costituisce MONETA!) allora bisogna che lo Stato stampi MONETA in misura proporzionale per evitare una brusca riduzione del reddito. La quale riduzione del reddito poi porterebbe a fallimenti e default, i quali a loro volta a catena spingerebbero le banche a ridurre il credito ulteriormente, lo stato a perdere entrate e a dover aumentare tasse per pareggiare il bilancio ecc.. in una spirale in cui la moneta si riduce e il reddito si riducono automaticamente.

Se lo stato non è in grado di andare in deficit e le banche ad un certo punto di aumentare il credito di nuovo questo meccanismo ti crea la Grande Depressione. Questo è quello che è successo in sintesi in America e altri paesi negli anni '30, il sistema bancario era paralizzato e lo stato non era in grado di spendere a sufficienza per cui la moneta veniva distrutta, calava del -30% e con lei il PIL calava del -30%.

Non c'è bisogno quindi ora che leggiate dei libri sul tema, il nocciolo è stato spiegato qui...Bene, anzi male. Applicando ora questo ragionamento a quello che succede oggi capisci cosa succede in Grecia, Irlanda, Portogallo, Lettonia... e poi tra un poco in Italia: se fai una "manovra di sacrifici" da 50 miliardi con tasse e riduzioni di spesa, in presenza di bassa inflazione e crescita zero, devi poi finanziare l'economia in qualche modo. E come ? Tramite maggiore credito, le banche devono essere in grado di erogare credito. Ma le banche hanno esteso troppo credito per 20 o 30 anni di seguito, si sono indebitate loro stesse, per ogni miliardo di capitale ne hanno 30 o 40 di impieghi. E le famiglie sono molto indebitate.Se le banche di colpo riducono il credito nell'economia devi fare allora per compensare una "manovra di spesa" da 50 miliardi, con MENO tasse e AUMENTI DI SPESA, creando un DEFICIT annuale di bilancio pubblico. Perchè un deficit dello stato, significa un "surplus" per le famiglie ed imprese, le quali non possono vederrsi tagliare il credito e simultaneamente aumentare le tasse e ridurre i trasferimenti della spesa pubblica.

In sintesi: IN UN ECONOMIA MOLTO INDEBITATA, IN RECESSIONE E CON BASSA INFLAZIONE NON PUOI RIDURRE SIMULTANEAMENTE IL CREDITO E IL DEFICIT PUBBLICO. PERCHE' ALTRIMENTI RIDUCI DEL 10% o 20% LA MONETA NELL'ECONOMIA, COME STA SUCCEDENDO IN IRLANDA, GRECIA, PORTOGALLO. E l'economia automaticamente si riduce del 10% o 20%. Questo fa diminuire automaticamente le entrate dello stato, inducendo lo stato a spendere ancora meno per mantenere il pareggio di bilancio, aumenta i fallimenti e bancarotte spingendo le banche ad erogare ancora meno credito.

SE RIDUCI LA MONETA L'ECONOMIA MODERNA SOFFOCA.

L'unica altra via d'uscita in questa situazione sarebbe svalutare la VALUTA del -20% o -30%. Questo fa aumentare di un 5% ad esempio il reddito nazionale grazie alle esportazioni all'estero e in questo modo INCREMENTA LA MONETA GRAZIE A MAGGIORI ESPORTAZIONI, CHE LA RISUCCHIANO DALL'ESTERO (vedi la Cina, Corea, Taiwan e gli altri astuti asiatici che da 20 anni tengono le loro valute depresse...)
In sostanza la moneta deve aumentare ogni anno almeno di un 3-5% in qualche modo perchè il reddito nazionale cresca. Tu puoi anche lavorare molto e tanti altri come te e altri ancora essere disposti a lavorare di più, MA SENZA MONETA HAI DISOCCUPAZIONE E L'ECONOMIA SI CONTRA E ANCHE SE LA GENTE VORREBBE LAVORARE.
Anche se la popolazione non è pigra e indolente, anche se sono americani, giapponesi o tedeschi e non greci e boliviani si ritrovano in decine di milioni ad essere disoccupati con le aziende che chiudono. E tutti si chiedono come mai visto che tante gente lavora bene come prima, tanti vorrebbero lavorare e ci sono tante tecnologie utili Ma milioni di persone non possono lavorare perchè:
i) le banche gonfiatesi troppo e piene di "sofferenze" riducono il credito,
ii) lo stato passa all'"austerità" e alle stangate fiscali per ridurre il deficit, per cui assorbe denaro dal pubblico;
iii) le esportazioni non salgono rispettono alle importazioni come valvola di sfogo.

Per cui LA MONETA NELL'ECONOMIA SI RIDUCE SEMPRE. E automaticamente l'economia si contrae e la cosa peggiore è che questo meccanismo continua a ridurre la moneta e a ridurre il reddito continuamente e automaticamente, se non fai qualcosa.
Come negli anni '30 quando inesplicabilmente americani, inglesi e tedeschi, popoli diligenti e per niente pigri, erano tutti senza lavoro...SENZA MONETA L'ECONOMIA MODERNA SOFFOCA!In conclusione: la situazione attuale è di enorme accumulo di debito, bassa inflazione, crescita zero e tasso di cambio sopravvalutato.
Per evitare la spirale della depressione devi
i) svalutare la moneta oppure
ii) aumentare il defici pubblico stampando moneta oppure
iii) fare aumentare il credito alle banche (ad esempio nazionalizzandole o garantendole dallo stato).
SENZA MONETA L'ECONOMIA MODERNA SOFFOCA!

Ma se non fai nessuna di queste tre cose, perchè sei nell'euro, perchè ti impongono i sacrifici e le stangate fiscali, perchè la Banca d'Italia non ha poteri e la BCE non stampa moneta e perchè le banche sono cotte.... hai UNA CONTINUA RIDUZIONE DELLA MONETA NELL'ECONOMIA CHE SI AUTOALIMENTA IN UNA SPIRALE CHE CREA non una normale recessione, MA UNA DEPRESSIONE come negli anni '30

mercoledì, novembre 02, 2011

Consorte, Sacchetti e il PDS.

E' arrivata anche la sentenza per il caso Unipol ed è di condanna.

Qui per anni, su questo piccolo Blog si sono raccontati i legami tra PDS e Consorte Sacchetti.
L'affare Forleo, e le commistioni tra un comitato di affari che riuniva Consorte, Geronzi e Colaninno già più di venti anni fa. La sentenza del caso Unipol prova tutto quanto più volte spiegato qui con le sole prove logiche.

Non c'è soddisfazione, ma solo una grande amarezza.

Annunci di fine del mondo

Stamattina sulla reuter è apparso questo breve comunicato alle 8.07:

Italia Secondo Credit Suisse l'Italia ha 100 giorni per evitare il default.
08:07-02/11


In genere gli annunci delle grandi banche non sono così terribili o da fine del mondo:
per questo mi sento di dire che forse CS era short sul BTP italiano e temendo una apertura in gap up ha cercato di terrorizzare il mercato.

Quello che vogliono farci credere! Giornalisti prezzolati o forse soltanto ignoranti.

Ho visto qualche minuto fa il pistolotto di un tipo in giacca e cravatta sul Corriere. l'ho ascoltato per un po' e poi mi sono domandato: ma questo ci fa o ci è?
Seguo i mercati da anni e ne conosco le logiche profonde e oggi quello che è accaduto è del tutto indipendente dall'Italia (certo noi abbiamo le nostre colpe e i nostri problemi). Oggi è crollata la Germania e la Francia. Sono crollate le aziende sane insieme a quelle malate. Oggi la storia della crescita dell'Italia non c'entra nulla. E allora mi domando: perchè uno che non sa nulla dei mercati, ma che deve aver letto un po' di articoli di giornale negli ultimi tempi si mette dietro una macchina da presa e sparge le sue idiozie con la copertura del più importante giornale italiano.

Razza di ignorante in cravatta che spari stupide sentenze poniti qualche banalissima domanda prima di fare commenti idioti. Te ne suggerisco qualcuna:
- perchè i mercati non attaccano il giappone che ha un debito che supera il 200% del PIL e che prevede un deficit di bilancio dell'8% sia nel 2012 che nel 2013.
- lo sai che il PIL Giapponese non cresce da anni?
- lo sai che l'Italia ha riserve d'oro pari a circa il 5% del nostro debito?
- le conosci le riserve auree del Giappone?
- perchè oggi è crollato il DAX, visto che la Germania cresce?
- perchè la GB ha svalutato la sterlina nei confronti dell'Euro?

Potrei andare avanti, ma tu mezzo busto se prima di dire una serie di banalità ed inesattezze collegassi il cervello aiuteresti il tuo giornale e il paese a capire i veri nodi del problema e favoriresti anche qualche soluzione corretta.

P.S. sono andato ad approfondire la biografia del mezzo busto: trattasi di Daniele Manca (vice direttore del Corriere) e udite udite..... dal 2001 era capo della pagina economica del Corriere, anche se ha fatto solo studi di giornalismo ed è stato allievo di Umberto Eco a Bologna (ecco già qui si capisce perchè è entrato al corriere). Ma benedetto ragazzo...... scivi di semiologia, fai qualche analisi di costume con qualche pennellata di economia, ma non dire che se oggi i mercati sono crollati è colpa della poca crescita dell'Italia. Le ragioni sono ben altre. Vai oltre le banalità che ti arrivano dai media USA. Impegnati un po' che forse qualche cosa di un po' meno stereotipato lo trovi. Poi se vuoi attaccare i Governo fallo....... ma non prendere in giro l'intelligenza degli Italiani. E soprattutto perdi una settimana a vedere i book dei mercati. Imparerai che il Future sul Dax e sui Bund aprono un'ora prima di quelli italiani, che la tendenza la danno loro, imparerai che il future sul DJ funziona tutta la settimana. Imparerai che le tendenze dei mercati sono del tutto scorrelate da quello che accade in italia, imparerai che il grafico del nostro fib segue pedissequamente il grafico del future sul DJ e sul DAX. Imparerai che ieri a Wall Street ha fatto crac un grande brokers (MF Global) e che oggi i mercati hanno avuto una operatività del tutto anomala e che qualcuno ci ha giocato. Imparerai caro ragazzo che la grande finanza USA manovra i media e veicola le notizie che vuole per creare panico o euforia e quando trova dei cronisti ignoranti come te ci va a nozze perchè li usa (ti usa) per creare panico e false interpretazioni delle notizie.